Malattia cardiovascolare aterosclerotica nelle donne, nuovo studio del Monzino
I ricercatori hanno evidenziato una differenza di genere nella risposta a un nuovo farmaco per la riduzione del colesterolo: risulta meno marcata nelle donne
La malattia cardiovascolare aterosclerotica è una condizione patologica in cui le arterie vengono ostruite a causa della formazione di placche, inizialmente costituite da lipidi, che generano una progressiva diminuzione del flusso di sangue nelle arterie del nostro corpo. I fattori di rischio della malattia comprendono: diabete, fumo di sigaretta, fattori genetici, vita sedentaria, obesità, ipertensione e dislipidemia.
Il mondo della ricerca negli ultimi decenni ha posto la propria attenzione sui livelli di colesterolo a bassa densità di lipoproteine plasmatiche (LDL-C), dimostrandone la stretta correlazione con lo sviluppo dell’aterosclerosi.
Ed è proprio in quest’ottica che si inserisce il recente studio dei ricercatori del Monzino, coadiuvati da quelli dell’institut du thorax dell’Università di Nantes (Francia), che partendo da un’evidenza scientifica acclarata, ovvero che la proteina PCSK9 (noto regolatore dei livelli di LDL-C plasmatici) e la sua inibizione con anticorpi monoclonali anti-PCSK9 riduca il rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica, hanno compiuto un successivo passo, proponendosi di rispondere a uno sfidante quesito: tale diminuzione avviene allo stesso modo negli uomini e nelle donne?
I ricercatori coinvolti – per il Monzino, la Dott.ssa Veronika A. Myasoedova, staff member e il Dott. Paolo Poggio, Responsabile dell’Unità di Ricerca Studio delle patologie aortiche, valvolari e coronariche, e la Prof.ssa Marina Camera, Responsabile dell’Unità di Ricerca Biologia cellulare e molecolare cardiovascolare – hanno evidenziato una differenza di genere nella risposta al farmaco. Le donne mostrano una diminuzione di colesterolo cattivo (LDL), tramite l’inibizione con anticorpi monoclonali anti-PCSK9, ridotta rispetto agli uomini.
I risultati dello studio, recentemente pubblicati sulla rivista European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy, rappresentano un significativo primo passo verso lo sviluppo di raccomandazioni ‘al femminile’ per la gestione dell’aterosclerosi, che dovranno essere rafforzati da ulteriori studi specifici.