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Cuore destro: il Monzino raccoglie la sfida

Le patologie che coinvolgono la funzione ventricolare destra al centro di un importante convegno scientifico, diretto dal Prof. Piergiuseppe Agostoni, coordinatore dell’Area Cardiologia critica.

22 Dicembre Dic 2017 0000 6 years ago

Il contributo del cuore destro e, in particolare, del ventricolo destro alla normale circolazione sanguigna è stato per lungo tempo considerato "trascurabile", sebbene già nel 1616, Sir William Harvey avesse per primo descritto l'importanza della funzione del ventricolo destro (VD), e diversi studi abbiano ormai dimostrato quanto il ventricolo destro sia importante dal punto di vista diagnostico e prognostico, non solo per le patologie che lo riguardano direttamente, ma anche per quelle che interessano il ventricolo sinistro (VS).

Rispetto a quest’ultimo, il ventricolo destro ha una maggiore sensibilità alle variazioni dell’afterload (cioè del carico che esso deve superare durante la fase di efflusso ematico verso il circolo polmonare), ed è influenzato direttamente dalla fisiologia venosa e polmonare. Variazioni relativamente modeste della resistenza polmonare totale portano a una riduzione della prestazione contrattile e a una riduzione della gittata cardiaca. Ed è anche per via di tale sensibilità al post-carico e per ragioni strutturali anatomiche, che tra cuore destro e sinistro vi è una stretta interrelazione.

Cuore destro: una sfida difficile per il clinico

La funzione ventricolare destra può essere compromessa in numerose condizioni, l'ipertensione polmonare, la cardiopatia congenita, la malattia coronarica, e nei pazienti con scompenso cardiaco sinistra, come pure nelle patologie valvolari.

Sebbene la comprensione dell'importanza fisiologica del ventricolo destro (VD) sulla circolazione sia significativamente aumentata negli ultimi vent’anni, il cuore destro (e la sua valutazione) continua a rappresentare una sfida per il clinico. Per cogliere questa sfida, l’Area di Cardiologia critica del Monzino, diretta dal Prof. Piergiuseppe Agostoni, ha riunito alcuni tra gli specialisti più esperti sull’argomento con l’obiettivo di chiarirsi le idee su come gestire le condizioni cliniche a carico della metà destra del cuore. Un convegno scientifico accreditato ECM, molto partecipato, “per avere le idee un po’ meno oscure”, come ha dichiarato lo stesso Agostoni, su un uno dei problemi clinici di più complessa gestione nell’ambito delle patologie cardiovascolari.

L'importanza del fattore tempo

Nel corso del convegno è stato discusso, con abbondanza di casi clinici e di studi presentati, lo studio invasivo e non delle sezioni cardiache di destra, e si è cercato di dare una risposta alla domanda che tutti i clinici si pongono (o dovrebbero porsi): “che cosa fa e cosa fare del cuore destro, per esempio in caso di sospetto di aumento dei valori tensivi del piccolo circolo, di scompenso cardiaco, di malattia del polmone. Con numerosi approfondimenti di terapia medica e chirurgica e riabilitazione.

Nello studio del cuore destro e nella gestione della sua disfunzione, ogni medico ha davanti a sé una serie di difficili sfide, prima di tutto fisiopatologiche e tecnologiche; sfide che però si possono vincere e che si giocano in misura importante sul fattore tempo. L’importante è saper essere interdisciplinari nella valutazione clinica, e poter contare sulla struttura operativa di un centro di terzo livello, che favorisca tale interdisciplinarietà, e sulla coesione del team che gestisce il paziente.


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