Valutazione con angio-TC delle caratteristiche della placca in pazienti con malattia coronarica non ostruttiva
I risultati dello studio, – condotto dall’UO CT cardiovascolare del Monzino, diretta da Daniele Andreini, – suggeriscono che la presenza di caratteristiche di placca coronarica ad alto rischio (rimodellamento positivo, napkin ring sign e bassa attenuazione di placca) possa permettere di identificare sottogruppi di pazienti il cui rischio cardiovascolare sarebbe altrimenti sottostimato. In particolare, in una popolazione di pazienti privi di stenosi coronariche significative, la presenza di almeno 2 caratteristiche ad alto rischio nella stessa placca è risultata associata a una ridotta sopravvivenza libera da eventi a tutti gli endpoint combinati. E ciò sottolinea l'importanza di una valutazione completa dell'aterosclerosi coronarica, prendendo in considerazione anche la bassa prevalenza di alcune caratteristiche della placca ad alto rischio.
Per la verità, il fatto che le placche ateromatose con rimodellamento positivo e bassa densità della placca possano essere associate, alla valutazione CCTA, a un rischio più elevato di eventi cardiovascolari maggiori era già stato posto in evidenza da diversi Autori. Ma i loro studi erano limitati da un follow-up relativamente breve e, soprattutto, dall'inclusione di gruppi eterogenei di pazienti. Lo studio del Monzino, invece, è stato il primo con un follow-up più lungo (8,2 anni) rispetto ai precedenti studi e con una popolazione selezionata e omogenea di pazienti con CAD non ostruttiva.