Progetto “Epifania”: alla ricerca di indicatori prognostici personalizzati
È possibile prevedere se e in quale forma si manifesterà il primo evento clinico nelle persone con aterosclerosi coronarica subclinica non ostruttiva? Genetisti, cardiologi e cardio-radiologi del Monzino sono impegnati in un importante progetto di ricerca quinquennale per trovare una risposta. [Colombo G, Ravagnani PM, Pepi M]
- Progetto “Epifania”: che cos'è?
- Lo studio in breve
- Lo studio in dettaglio
- Basi razionali
- Il paziente tipo
- Le risorse
La prima manifestazione clinica della presenza di malattia cardiovascolare spesso avviene in presenza di aterosclerosi avanzata, ed è ormai noto che le alterazioni della parete arteriosa avvengono in un ampio arco temporale durante una “fase subclinica” che può anche durare decenni. Durante questa fase, ancora oggi il cardiologo non è in grado di predire se cioè il paziente andrà o meno incontro a un infarto o a un altro evento cardiovascolare maggiore, e, quind, non può nemmeno impostare una strategia preventiva appropriata.
Vi è, infatti, una categoria di pazienti che sono portatori di placche aterosclerotiche clinicamente non significative, ma che in una percentuale non trascurabile sono destinati a subire un infarto. L'obiettivo del Progetto è di arrivare a riclassificare il rischio di eventi coronarici di questi pazienti per poter intervenire preventivamente.
Come è possibile prevedere se e in quale forma si manifesterà il primo evento clinico nelle persone con aterosclerosi coronarica subclinica non ostruttiva?
Se si potesse disporre di un test genetico che permetta di sapere se l’aterosclerosi di un paziente è del tipo che tende ad andare incontro a un evento acuto, si potrebbe mettere a punto una strategia più efficace per prevenirlo.
Le domande centrali (ancora oggi senza risposta) sono dunque queste: come possiamo sapere se un dato individuo, che oggi ha una lesione coronarica iniziale e silente, domani andrà incontro a una forma grave o addirittura fatale di cardiopatia? Quale sarà - se mai ci sarà - la sua prima manifestazione clinica?
Il Centro Cardiologico Monzino ha avviato in ottobre 2016 un nuovo, importante progetto di ricerca, il Progetto “Epifania” (la parola Epifania, dal greco, significa appunto: “prima manifestazione”). Una squadra di cardio-radiologi, cardiologi emodinamisti e ricercatori in ambito di genomica e trascrittomica cercheranno, – mediante un approccio combinato tra TC coronarica e biomarcatori genomici, – di individuare caratteristiche radiologiche, molecolari o genomiche che consentano di identificare precocemente i soggetti con aterosclerosi subclinica a maggior rischio di sviluppare un infarto miocardico a medio-lungo termine.