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La ricerca del Monzino all’ESC 2017: rigurgito mitralico nei pazienti avviati a TAVI

La Dr.ssa Laura Fusini, dell’UO Ecocardiografia del Monzino, ha presentato nella sessione “Best Poster Presentation” dell’ESC di Barcellona, un interessante studio i cui risultati potranno influire sulla selezione dei pazienti da avviare a TAVI.

11 Settembre Set 2017 0000 7 years ago
  • Laura Fusini

La stenosi aortica grave è spesso associata a rigurgito mitralico, che può essere influenzato variamente dalla sostituzione della valvola aortica e che, a sua volta, influisce significativamente sull’outcome di quest’ultima. Il rigurgito mitralico costituisce anche un riscontro comune nei pazienti sottoposti a TAVI (transcatheter aortic valve implantation).

Uno studio dell’UO Ecocardiografia del Monzino, – prima firmataria la Dr.ssa Laura Fusini, che ha presentato lo studio all’ESC 2017 di Barcellona, – ha dunque indagato, su 534 pazienti (età 81±7 anni, 210 uomini), suddivisi in due gruppi in base alla frazione di eiezione (FE) del ventricolo sinistro: il 27% con ridotta FE (FE<50%) e il 73% con FE normale, sia l’impatto del rigurgito mitralico sugli outcome clinici del trattamento transcatetere della stenosi aortica, sia l’impatto di quest’ultimo sul rigurgito stesso. Al basale, il 29% dei pazienti evidenziava rigurgito mitralico moderato/grave, con maggiore prevalenza nei pazienti con FE ridotta (p<0.001).

Indipendentemente dall’eziologia del rigurgito (funzionale od organico), la gravità del rigurgito al basale non sembra aver influenzato la mortalità a 1 anno nei due gruppi di pazienti, mentre influisce negativamente sulla mortalità a 3 anni dei pazienti con FE normale, che risulta maggiore con rigurgito moderato/grave (32% vs 17% con rigurgito assente o lieve, p=0.002).

Nei pazienti con ridotta FE, è stato osservato un miglioramento significativo della FE stessa (al basale: 40±7%; a 1 anno: 52±11%, p<0.001) e una riduzione dei volumi telesistolici del ventricolo sinistro (al basale: 48±17 mL/m2; a 1 anno: 35±16 mL/m2, p<0.001) e dell’atrio (al basale: 62±24 mL/m2; a 1 anno: 55±19 mL/m2, p<0.001).


Curve di sopravvivenza nei pazienti con frazione di eiezione rispettivamente ridotta (gruppo A) e normale (gruppo B).


Lo studio evidenzia dunque che il trattamento transcatetere della stenosi aortica con TAVI agisce positivamente sull’entità del rigurgito mitralico a prescindere dalla sua eziologia. In pazienti con disfunzione sistolica del ventricolo sinistro, la presenza di rigurgito moderato/grave non sembra inoltre influire sugli outcome a 1 e a 3 anni, mentre un trend verso un incremento della mortalità si osserva nei pazienti con rigurgito mitralico severo e FE normale.

Fermo restando l’importanza di una selezione accurata dei pazienti da avviare a TAVI, che tenga conto della presenza di rigurgito mitralico, la coesistenza di rigurgito grave e disfunzione ventricolare sinistra non sembra quindi precludere la possibilità di successo terapeutico nel trattamento transcatetere della stenosi aortica.

Riferimenti

  • Fusini L, Muratori M, Tamborini G, P. Gripari P Ghulam Ali S, Mantegazza V Fabbiocchi F, Bartorelli AL, Agrifoglio M, Alamanni F, Pepi M. Mitral valve regurgitation in patients undergoing TAVI: impact on clinical outcome. Eur Heart J 2017; 38 (Suppl):1, 1.

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