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Misurare la pressione a destra o a sinistra?

Perchè i valori cambiano da un braccio all'altro

24 Aprile Apr 2017 0000 7 years ago

Capita spesso che i pazienti si preoccupino perché, misurando la pressione, trovano valori diversi fra braccio destro e braccio sinistro. Ma questa differenza è davvero indice di qualche problema in arrivo?

Il Corriere della Sera lo ha chiesto a Marina Alimento, cardiologa all’Unità Operativa Scompenso, Cardiologia Clinica e Riabilitativa, che rassicura:

«Non c’è ragione di preoccuparsi. La pressione misurata al braccio destro può essere più alta fino a 10 millimetri di mercurio (mmHg) rispetto a quella misurata al sinistro per una ragione anatomica. La colonna di sangue che esce dal ventricolo sinistro percorre infatti una via più lineare per raggiungere l’arteria brachiale destra, attraverso la cui pulsazione otteniamo la misura della pressione. Per raggiungere l’arteria brachiale del braccio sinistro, invece, la stessa colonna di sangue deve percorrere l’arco aortico con la sua curvatura, seguendo un tragitto più lungo e sinuoso che le fa perdere qualche millimetro di mercurio di pressione».

Ma allora qual è la pressione “vera”?

«Teoricamente si dovrebbe considerare “vera” la misurazione che ha registrato la pressione più elevata. Tuttavia, dal punto di vista pratico, ricordiamo che generalmente gli apparecchi automatici per la misura della pressione a domicilio sono progettati per misurare a sinistra (meglio però verificare sulle istruzioni dell’apparecchio): in tal caso è corretto eseguire la misurazione da questo lato, anche se terremo conto che sarà registrata una pressione lievemente più bassa».

Il cardiologo, invece, che cosa fa?

«In genere misura la pressione arteriosa a destra per trovare il valore più alto, ma durante la prima visita effettua la misurazione della pressione su entrambe le braccia, per verificare se vi siano diversità e se l’entità di queste superi la soglia fisiologica».

Perché?

«Se tra un braccio e l’altro si rileva una differenza superiore a 10-15 mmHg - principalmente nella pressione sistolica, e cioè il valore più elevato, - non è escluso che possa esserci una variante anatomica o un’ostruzione del sistema arterioso che porta il sangue agli arti superiori. Nel caso, l’EcoDoppler dei tronchi sovraortici (Tsa) e degli arti superiori, può rivelare la presenza di questo problema».

E se non si scopre una patologia vascolare?

«Una differenza maggiore di 15mmHg potrebbe essere segnale di una patologia, ma soprattutto potrebbe costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di eventi cardiovascolari. Importanti studi hanno evidenziato che questa differenza si registra più frequentemente in persone con ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete mellito e obesità, cioè pazienti a rischio elevato o molto elevato. Ma c’è anche un’altra possibile causa della differenza di valori pressori tra un braccio e l’altro: un’aritmia».

Che cosa c’entrano le aritmie?

«Le aritmie, come per esempio la fibrillazione atriale, possono dare non solo differenze tra le due braccia, ma anche tra una misurazione e la successiva nello stesso braccio. Poiché la fibrillazione atriale è un fattore di rischio importante per l’ictus, rilevare questo problema durante una semplice misurazione della pressione arteriosa, consente di informare il medico e di iniziare, per tempo, una terapia anticoagulante e di adottare strategie terapeutiche».

Come si deve misurare la pressione?

«Le regole sono semplici. La misurazione va effettuata dopo almeno cinque minuti di riposo, in posizione seduta, comoda, in ambiente tranquillo, a temperatura confortevole. Non bisogna aver assunto caffeina da un’ora, né avere fumato una sigaretta nel quarto d’ora precedente. Il braccio va appoggiato e il bracciale deve essere all’altezza del cuore. Le misurazioni dovrebbero essere due a distanza di almeno due minuti».


L'articolo integrale pubblicato su Correre Salute è allegato di seguito


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