Freddo, stress, emozioni possono provocare infarto?
Nei soggetti predisposti sono fattori scatenanti
È di pochi giorni fa la notizia della morte d'infarto di uno dei soccorritori della tragedia dell'hotel Rigopiano di Farindola, Andrea Pietrolungo. Un avvenimento drammatico che ha aggiunto dolore al dolore. Andrea aveva solo 39 anni e nei giorni precedenti aveva partecipato a molte operazioni di soccorso nella neve. Il suo cuore non ha retto al freddo, allo stress, alla fatica, hanno scritto i giornali.
Come è possibile che questi fattori mettano a rischio il nostro cuore, al punto da provocare un infarto? Lo ha chiesto Nicoletta Carbone al Prof. Gianluca Polvani, responsabile dell'Unità di Cardiochirurgia-Sviluppo iniziative del Centro Cardiologico Monzino, intervenuto nel programma “Cuore e denari” di Radio24:
"L’esposizione prolungata a freddo e a uno stress psicologico importante sono fattori scatenanti l’infarto del miocardio perché determinano la vasocostrizione delle coronarie, le arterie che portano sangue al cuore. Lo si può osservare anche comunemente: quando siamo esposti a freddo e stress, per esempio, abbiamo le mani fredde. In queste condizioni infatti il diametro dei vasi sanguigni tende a ridursi, trasportando di conseguenza meno sangue. Quello che avviene a livello periferico sulle mani, accade allo stesso modo sui vasi sanguigni del cuore: le coronarie, appunto".
Attenzione però. Va ricordato che freddo e stress psicologico sono fattori scatenanti solo nei soggetti già predisposti, vale a dire in quelle persone in cui la malattia coronarica è già in qualche misura presente.
Ascolta l'intervista di Nicoletta Carbone al Professor Gianluca Polvani nel programma "Cuore e denari" del 2 febbraio: