La TC cardiaca come strumento di screening nei soggetti diabetici asintomatici
Un editoriale di Daniele Andreini del Monzino, pubblicato su JACC Imaging a commento di uno studio su pazienti asintomatici con diabete di tipo 2.
La diagnosi precoce di malattia coronarica (CAD) nei pazienti diabetici è fondamentale per prevenire la progressione della malattia e gli eventi clinici a essa connessi, anche perché le linee guida europee e americane considerano tuttora il diabete di tipo 2 una patologia CAD-equivalente. Purtroppo, la valutazione del rischio è complicata dal fatto che i pazienti sono spesso asintomatici e che la performance di scintigrafiaRM ed ecocardiografia da stress è più bassa rispetto ai pazienti non diabetici.
Un recente studio di Se Hun Kang et al, pubblicato su JACC Imaging,1 supporta, insieme a precedenti studi sull'argomento, la valutazione coronarica e la caratterizzazione della placca mediante TC cardiaca nei pazienti asintomatici con diabete di tipo 2. In questi pazienti, la TC coronarica mostrerebbe un’utilità prognostica incrementale sui fattori di rischio tradizionali e sullo stesso calcium-score nel predire gli eventi cardiaci.
Un editoriale di Daniele Andreini, responsabile UO TC cardiovascolare del Monzino, pubblicato sullo stesso numero di JACC Imaging,2 sottolinea l’importanza dei risultati di questo studio in un contesto clinico (quello dei pazienti diabetici asintomatici) particolarmente rilevante, specie a fronte di una loro più bassa sensibilità ai test funzionali.
“Dalla letteratura più recente, come lo studio di Kang et al, – commenta Daniele Andreini, – emerge ormai con chiarezza come la TC sia uno strumento di valutazione cardiaca efficace per identificare tre grossi sottogruppi di pazienti: quelli con coronarie normali (che hanno una prognosi identica a quella della popolazione normale), quelli con coronaropatia severa, e quelli con lesioni non ostruttive o con ostruzioni inferiori al 50%, nei quali la terapia medica con statine può migliorare la prognosi”.
In particolare, nello studio di Kang, i pazienti asintomatici con arterie coronarie normali o con CAD non ostruttiva hanno mostrato eccellenti risultati a 5 anni, con un tasso di eventi cardiaci annuali molto basso (0,6%), anche inferiore nei pazienti diabetici con arterie coronarie normali (0,1%).
Si tratta di un dato molto importante: da un lato, il tasso trascurabile di eventi cardiaci nei diabetici con arterie coronarie normali, – che costituiscono una porzione sostanziale dei pazienti diabetici complessivi (il 28% del totale), – mette seriamente in discussione la presunta equivalenza diabete = CAD. Dall’altro, i risultati favorevoliquasi altrettanto eccellenti nei pazienti con ostruzioni inferiori al 50% evidenzia che questi ultimi possono senz’altro giovarsi di un’individuazione precoce per essere avviati a una terapia medica rivolta alla stabilizzazione della placcaalla quale essi sono particolarmente rispondenti.
La TC cardiaca può dunque essere effettivamente proposta come un potenziale strumento di screening nei pazienti con diabete di tipo 2, in particolare in quelli con durata di malattia uguale o superiore a 10 anni, come suggerisce uno studio pubblicato su European Heart Journal, nei quali è stata evidenziato un ruolo addizionale della TC rispetto alla valutazione standard con i classici score di rischio. Ovviamente, è fondamentale che per lo screening si utilizzino apparecchiature TC di ultimissima generazione, per contenere a livelli più bassi possibile i livelli di radioesposizione.
Riferimenti
- Kang SH, Park G-M, Lee S-W, et al. Long-termprognostic value of coronary CT angiography in asymptomatic type 2 diabetes mellitus. JACC Cardiovasc Imaging. 2016 Sep 9. pii: S1936-878X(16)30531-9. doi: 10.1016/j.jcmg.2016.01.040. [Epub ahead of print].
- Andreini D. Screening CT Angiography in Asymptomatic Diabetes Mellitus?. JACC Cardiovasc Imaging. 2016 Sep 8. pii: S1936-878X(16)30529-0. doi: 10.1016/j.jcmg.2016.01.039. [Epub ahead of print].