Cosa succede a cuore e polmoni quando si sale in alta quota?

Dipende dalle caratteristiche fisiche di ognuno, come indicano i risultati del nuovo studio appena pubblicato su “High Altitude Medicine and Biology”.

1 Ottobre Ott 2021 2 years ago

Cosa succede al nostro cuore e ai nostri polmoni in alta quota? Dipende dalle caratteristiche del nostro fisico: lo confermano i dati dello studio realizzato dal Centro Cardiologico Monzino e appena pubblicato sulla rivista scientifica “High Altitude Medicine and Biology”. I risultati dimostrano che l’alto indice di massa corporea, segno di sovrappeso, l'età avanzata e il sesso maschile sono fattori associati alla difficoltà di respirare quando si sale in alta quota, in particolare durante l’inverno.

Lo studio, che ha coinvolto 4.874 soggetti di diversa età e diversi parametri, ha analizzato la risposta cardiopolmonare all'esposizione acuta all’altitudine valutando le condizioni di ciascun soggetto, così da stabilire se una persona può raggiungere l’alta quota, quale tempo di acclimatamento deve rispettare, fino a quali altezze può spingersi e qual è il livello di rischio individuale. Il 67% dei volontari hanno effettuato le misurazioni richieste attraverso la stazione biometrica Keito K9, la prima postazione al mondo per il controllo cardiaco in alta quota inaugurata nel dicembre 2019. La stazione di cardiomonitoraggio è stata ideata dal Prof. Piergiuseppe Agostoni - Direttore Dipartimento di Cardiologia Critica e Riabilitativa del Monzino, Professore ordinario di malattie cardiovascolari dell’Università degli Studi di Milano e uno dei massimi esperti di alta quota in ambito cardiovascolare - insieme ai suoi collaboratori Carlo Vignati (nella foto accanto, in alto) e Massimo Mapelli (nella foto accanto, in basso) ed è interamente finanziata da Fondazione IEO-MONZINO.

Keito K9 è posizionata a monte delle Funivie Monte Bianco presso Punta Helbronner, è multilingue e misura peso, altezza, percentuale di massa magra e grassa, indice di massa corporea (IMC), e soprattutto misura pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue di ciascun individuo. «Per informare e sensibilizzare ulteriormente la popolazione, accanto alla stazione biometrica Keito K9 abbiamo installato anche pannelli informativi sugli effetti cardiovascolari che derivano dall’esposizione acuta alle altezze: insieme al lavoro della stazione biometrica permettono a chiunque di verificare alcuni parametri e consentono di valutare se si rientra nei limiti di normalità in rapporto all’altitudine. La disponibilità di moderni impianti di risalita garantisce la fruibilità dell’alta quota, in tempi sempre più brevi e ad ogni categoria di soggetto, dal sano al cardiopatico, dal giovane all’anziano. La salita però può avere dei rischi per il sistema cardiovascolare. Abbiamo quindi ideato uno strumento in grado di valutare con precisione il livello di rischio e garantire la salita in sicurezza» - spiega il Prof. Agostoni (nella foto accanto).


Pubblicazione: "A Breathtaking Lift: Sex and Body Mass Index Differences in Cardiopulmonary Response in a Large Cohort of Unselected Subjects with Acute Exposure to High Altitude", High Altitude Medicine & Biology. DOI: https://doi.org/10.1089/ham.2021.0039

Autori: Carlo Vignati, Massimo Mapelli, Benedetta Nusca, Alice Bonomi, Elisabetta Salvioni, Irene Mattavelli, Susanna Sciomer, Andrea Faini, Gianfranco Parati, Piergiuseppe Agostoni


Per maggiori informazioni, il comunicato stampa è disponibile nell'allegato di seguito.

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