Ecocardio nella stratificazione prognostica nelle aritmie
Le aritmie ventricolari sono frequenti nella popolazione generale. Può trattarsi di battiti ectopici non ripetitivi che spesso non hanno rilevanza clinica, ma, dei 50-100 decessi improvvisi per 100.000 soggetti che avvengono ogni anno in Europa e nel Nord America, circa la metà sono attribuibili ad aritmie maligne, come la tachicardia ventricolare o la fibrillazione ventricolare. E chi sopravvive potrebbe essere a rischio di recidiva di aritmia.
Ecco perché la stratificazione prognostica è molto importante in questo contesto clinico e il rilevamento della cardiopatia strutturale rappresenta un fattore chiave, perché è il principale fattore determinante di una prognosi infausta. Sono stati dunque compiuti grandi sforzi per identificare i trigger di aritmia con più strumenti di imaging volti a rilevare le malattie del miocardio e a escludere la malattia coronarica.
Le attuali linee guida cliniche raccomandano l'uso routinario dell’ecocardiografia transtoracica nell'imaging delle arterie coronarie in pazienti che presentino aritmie maligna. Ulteriori test di imaging, come la risonanza magnetica cardiaca, sono tuttora raccomandati solo a discrezione del medico.