Approfondimento
Le “firme” molecolari della risposta autoimmune nel tessuto adiposo perivascolare dell’aneurisma dell’aorta addominale
L’analisi dei profili di espressione genica dei tessuti umani rappresenta uno strumento efficace per identificare le “firme” specifiche di una malattia, cioè una sorta di impronta molecolare che possa aiutarci a comprendere la patologia di base e, in ultima analisi, a traslare le conoscenze acquisite in applicazioni cliniche.
In particolare, il tessuto adiposo perivascolare (PVAT) ha un ruolo rilevante nella funzione e nelle malattie vascolari. Si tratta di un continuum anatomico in contatto diretto con l'avventizia del vaso. Può contribuire all'omeostasi arteriosa regolando la dilatazione e le funzioni contrattili, grazie alla produzione di fattori solubili con effetti autocrini e/o paracrini e modulatori dell'infiammazione. La disfunzione del PVAT è spesso associata a patologie vascolari aterosclerotiche e non-aterosclerotiche e si suppone che partecipi alla patogenesi dell’aneurisma dell'aorta addominale.
L’analisi dei profili di espressione genica su larga scala è stata fin qui eseguita solo sull’intera parete aortica di aneurismi addominali e, nella maggior parte dei casi, il PVAT dell’aneurisma è stato asportato dai campioni esaminati. Inoltre, la maggior parte degli studi ha confrontato campioni di aneurisma da vivente con tessuti aortici di controllo ottenuti da biopsie autoptiche, da cui spesso si estrae RNA degradato con conseguente modificazione e perdita di qualità dei profili di espressione genica ottenuti. Pertanto, l’espressione genica della componente PVAT dell’aneurisma nell’uomo era fino a ieri sconosciuta.
Il ruolo del tessuto adiposo perivascolare
Ora, un nuovo studio dei ricercatori dell'Unità di Immunologia e Genomica Funzionale, dell'Unità di Prevenzione dell’Aterosclerosi e dell’UO di Chirurgia Cardiovascolare del Monzino IRCCS e dell'Università Statale di Milano ha testato l'ipotesi che specifiche alterazioni “patognomoniche” dei profili trascrizionali caratterizzino il tessuto adiposo perivascolare localizzato nel sito dell’aneurisma dell’aorta addominale.
A questo scopo, gli Autori hanno studiato, per la prima volta, il trascrittoma dello strato adiposo che circonda l'aneurisma addominale dell’aorta con un approccio genome-wide (ovvero sull’intero genoma), confrontandolo con quello dello strato intorno al colletto prossimale non dilatato vicino alla lesione dello stesso paziente. Sulla base dei risultati ottenuti, è stato possibile ricavare inferenze sull’associazione funzionale tra le “firme” di espressione genica del PVAT dell’aneurisma e i meccanismi patogenetici sottostanti.
Che cosa s'intende per approccio genome wide
Una malattia a componente autoimmune
Sono state osservate differenze altamente coerenti (riproducibili da paziente a paziente) tra l'espressione di oltre 300 geni nel PVAT delle porzioni dilatate e quella delle porzioni non dilatate, differenze che aumentano di numero e di magnitudo con l'aumentare del diametro dell’aneurisma. Inoltre, un sottogruppo di geni correlati funzionalmente correlati tra loro (ovvero geni che modulano la risposta infiammatoria e immunitaria), associati al tessuto adiposo della porzione dilatata del vaso, permetteva di distinguere nettamente la quasi totalità dei campioni di PVAT da altri depositi di tessuto adiposo, vale a dire grasso viscerale e sottocutaneo.
Schema proposto per lo sviluppo e la progressione dell'aneurisma aortico addominale. Clicca per ingrandire
Prese tutte insieme, queste osservazioni suggeriscono che le modificazioni biologiche che si verificano nel PVAT dell’aneurisma dell’aorta addominale siano specifiche e abbiano un impatto sulla patogenesi della malattia. Più in dettaglio, i risultati suggeriscono che l’aneurisma dell’aorta addominale sia un malattia immunologica con una componente autoimmune sottostante.
Altre caratteristiche dell’aneurisma aortico sono coerenti con l’ipotesi di una risposta autoimmune. La popolazione di questi pazienti, inclusa la coorte dello studio del Monzino, ha infatti un’alta percentuale di fumatori ed è noto che il fumo ha un ruolo nelle malattie autoimmuni. Altri studi hanno dimostrato che gli adipociti derivati dal tessuto adiposo perivascolare dei fumatori o stimolati con nicotina presentano un fenotipo pro-infiammatorio. Queste osservazioni suggeriscono un possibile legame tra fumo, infiammazione, autoimmunità e patogenesi dell’aneurisma.