News

Nuovo documento congiunto sugli standard operativi del percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti sottoposti a procedure aritmologiche

6 Giugno Giu 2024 1115 5 months ago

L’Associazione Europea di Aritmologia (EHRA) e l’Associazione Europea di Imaging Cardiovascolare (EACVI), massime autorità dei due settori nell’ambito della Società Europea di Cardiologia (ESC), definiscono in un documento congiunto gli standard operativi da utilizzare nel percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti sottoposti a procedure aritmologiche.

Tra i massimi esperti internazionali chiamati a far parte del ristretto board, unici italiani tra gli Autori, Dr. Corrado Carbucicchio, Responsabile della Struttura Complessa Ventricular Intensive Care (CCM), e Dr. Gianluca Pontone, Direttore del Dipartimento di Cardiologia peri-operatoria e Imaging cardiovascolare (CCM). Un confronto sulle nuove frontiere della cura delle aritmie che vede affiancati aritmologi ed esperti di imaging cardiovascolare ha portato alla produzione di un documento istituzionale che riscrive il ruolo fondamentale della TAC Cardiaca e della Risonanza Magnetica Cardiaca in elettrofisiologia: così da fornire agli specialisti le indicazioni per ridurre al minimo i rischi procedurali e garantire il massimo successo nel trattamento ablativo delle aritmie. Al centro dell’attenzione le due categorie di aritmia più rappresentate: la fibrillazione atriale, aritmia con la massima incidenza nella popolazione e ad elevato rischio cardioembolico, e le aritmie ventricolari, responsabili della morte aritmica. Il documento, il primo di questo genere, nasce sulla base della ricerca e delle evidenze cliniche più moderne, e contempla nel dettaglio indicazioni e metodi che riguardano l’utilizzo della Cardiodiagnostica peri-procedurale in questi due contesti “aritmici”, con lo scopo di delineare il percorso ottimale rispetto alle diverse esigenze cliniche dei pazienti alla luce delle più moderne tecniche di trattamento ablativo delle aritmie. Un aspetto peculiare del documento viene riconosciuto all’interazione tra elettrofisiologo ed esperto di imaging, perché in particolare dalla collaborazione diretta e continua dei cardiologi con queste diverse competenze possono derivare approcci nuovi ed integrati, facendo tesoro di un confronto che ponga al centro le necessità del paziente e le prospettive di sviluppo clinico. È proprio questo il caso del Centro Cardiologico Monzino, cui afferiscono entrambi gli autorevoli cardiologi tra gli Autori del documento, cui viene riconosciuto da anni un impegno di condivisione reciproca di intenti che, insieme ai rispettivi collaboratori, si prefigge il perfezionamento continuo delle strategie di cura dei pazienti candidati a procedure elettrofisiologiche complesse, espressione del progredire scientifico in questo ambito in rapida evoluzione.