Il giorno di San Valentino e il cuore: un binomio che fa storia
Storia, religione e linguistica per arrivare alla clinica. Focus sugli effetti delle emozioni positive e negative sul nostro cuore
Il cuore, organo muscolare cavo e motore del sistema circolatorio, è stato percepito in molti contesti culturali e in epoche diverse come un elemento portante della vita emotiva e spirituale dell'uomo.
A tal proposito basti pensare alla frase contenuta nel Vangelo secondo Matteo: «La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda». Un breve enunciato che ci dice che bisogna sapere cosa c’è dentro al cuore delle persone per sapere se l’affermazione pronunciata sia autentica.
Non solo nelle letture sacre, il cuore nel tempo si è ritagliato un ruolo importante anche nella linguistica. Frasi come “una persona di buon cuore”, “aprire il proprio cuore a qualcuno”, “nel profondo del cuore” o “grazie di cuore”, ci mostrano come l'affettività rivestita dal cuore è assolutamente protagonista nel nostro parlato.
Ma sacro e profano spesso si uniscono, come nella storia della festività di San Valentino, che prende il nome da San Valentino da Terni, vescovo della città umbra giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra una donna cristiana e un legionario romano pagano.
E in lettura? Un celebre esempio è quello riportato dal Manzoni ne I promessi sposi: «Certo, il cuore, chi gli dà retta, ha sempre qualcosa da dire su quello che sarà. Ma che sa il cuore? Appena un poco di quello che è già accaduto». Con questa affermazione si nota come il cuore è diventato, nel tempo, la sede delle intenzioni, dei desideri, delle volontà e determinazioni dell'uomo e del suo coraggio: quindi non il cervello, ma il cuore è considerato la casa dei sentimenti razionali e irrazionali.
Spostandoci sulla medicina numerosi studi clinici e sperimentali indicano che le emozioni forti, soprattutto quelle negative, come ostilità, rabbia, depressione e ansia, facilitano la malattia coronarica.
Al contrario le emozioni positive, soprattutto la speranza, contribuiscono a dare beneficio alla salute e portano ad un abbassamento delle probabilità di sviluppo della malattia coronarica e di altre malattie. Pertanto, buoni sentimenti ed emozioni positive potrebbero essere considerate condizioni cardiovascolari preventive.
Il paper è disponibile qui.