Salvarsi il cuore al tempo del contagio
L'impegno del Monzino per offrire a pazienti e operatori sanitari la massima sicurezza
La paura del Covid-19 ha tenuto lontano dagli ospedali molti pazienti che, pur con sintomi di un problema cardiaco in corso, hanno ritardato l’accesso al Pronto soccorso. Anche il Monzino ha lanciato l’allarme in più di un’occasione. L’ultima conferma arriva da un’analisi condotta su 15 ospedali del Nord Italia e pubblicata a fine aprile sul New England Journal of Medicine: i dati raccolti hanno evidenziato dal 20 febbraio al 31 marzo un calo dei ricoveri per infarto del 30% e un arrivo tardivo dei pazienti in ospedale, in condizioni ormai compromesse, che comportavano interventi più complessi e rischiosi, e meno efficaci.
Sul tema è intervenuto sulle pagine di Panorama il Dr. Luca Merlino, Direttore Sanitario del Centro Cardiologico Monzino (nella foto accanto).
Percorsi separati e controlli
Il timore del contagio ha aumentato le vittime di infarto tenendole lontane dalle strutture sanitarie. Ma gli ospedali oggi sono luoghi protetti. Al Monzino ci siamo organizzati sin dai primi di marzo: oltre a percorsi separati per malati Covid con personale dedicato, controllo della temperatura e mascherine, facciamo tamponi naso-faringei ai nostri dipendenti anche oltre i criteri delle direttive ministeriali, per individuare soggetti asintomatici o con pochi sintomi ed evitare il rischio di focolai in certe Unità operative, un’eventualità che non si è verificata.
Screening per pazienti e personale
Sottoponiamo a tampone ogni paziente che ricoveriamo, con un metodo molecolare fast-track che dà la risposta entro 20 minuti. Abbiamo 25-30 ricoveri al giorno, in un paio d’ore riusciamo a sottoporre a screening tutti i pazienti ricoverati. Nei prossimi giorni, inoltre, come indica la circolare del Ministero, partiremo con test sierologici a tappeto su tutto il personale.
Ospedale Covid-free
In totale, al Monzino finora abbiamo ricoverato un centinaio di malati cardiologici con Covid, curati con i farmaci disponibili e con buoni esiti. Nelle ultime settimane non abbiamo riscontrato positivi: sono ancora i benefici del lockdown, capiremo meglio l’evoluzione nei prossimi giorni. Per il momento vedo in giro molte persone senza mascherine, dobbiamo ricordarci però che l’emergenza non è ancora finita e ognuno deve fare la propria parte con responsabilità. Da parte nostra, l’impegno è massimo nel mantenere l’ospedale Covid-free, ora più che mai, per offrire ai pazienti la massima sicurezza: le cure non vanno rimandate.
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