Cuore lento, non sempre è d'atleta
Cosa significano 35 battiti al minuto
Pochi giorni fa le cronache hanno riportato la notizia della morte di Carme Chacón, ministra spagnola della Difesa nel governo Zapatero, che viveva con 35 pulsazioni al minuto a causa di un difetto cardiaco congenito diagnosticato fin da bambina.
Eppure il cuore lento di solito è associato a lunga vita e spesso considerato vincente, come dimostrano campioni sportivi straordinari, leggende del ciclismo come Fausto Coppi ed Eddie Merckx, il tennista Björn Borg, il calciatore Falcao, il fondista Franco Arese, che dichiarò: «Quando io corro il mio battito è come quello di una persona normale seduta al bar».
Quella della ministra Carme Chacón invece, purtroppo, è una storia diversa. La bradicardia infatti può essere causata anche da gravi cardiopatie congenite, come i difetti atrio-ventricolari. «In questo caso il battito rallenta per un’alterazione dell’impianto elettrico del cuore. La frequenza più bassa, dunque, è il sintomo di un’anomalia che può portare a un blocco dell’impianto elettrico oppure a una fibrillazione ventricolare», lo ha spiegato al Corriere della Sera il Professor Antonio Bartorelli, responsabile della Cardiologia Interventistica del Centro Cardiologico Monzino.
Per saperne di più, leggi l'articolo integrale del Corriere della Sera di martedì 11/04 allegato di seguito