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Fibrillazione atriale: cosa succede al cuore?

Corriere Salute lo ha chiesto al Prof. Claudio Tondo

1 Dicembre Dic 2016 0000 7 years ago

È la forma più comune di aritmia, con circa 500 mila casi in Italia e 60 mila nuove diagnosi ogni anno. Durante la fibrillazione atriale, gli impulsi che danno origine al battito cardiaco vengono generati in maniera anomala e si diffondono negli atri in modo veloce e caotico. Gli atri iniziano quindi a contrarsi velocemente e in modo irregolare e i ventricoli possono arrivare a raggiungere i 100, 175 battiti al minuto, contro la normale frequenza che si attesta tra i 60 e 100 battiti al minuto.

Questa irregolarità nella conduzione degli impulsi fa sì che il sangue non venga pompato completamente nei ventricoli, favorendo ristagni negli atri, che possono dar luogo a coaguli. Se un coagulo si sposta con il sangue circolante e raggiunge il cervello può provocare un ictus.

I più colpiti sono gli anziani: dopo i 75 anni soffrono di fibrillazione atriale circa 8-10 persone su 100. Questa aritmia di per sé non è pericolosa per la vita, ma quelle che possono essere gravi, se non addirittura fatali, sono le sue complicanze, a partire dall'ictus cerebrale. Dal 15 al 20 per cento degli ictus ischemici è infatti imputabile a questa aritmia.

Claudio Tondo

In questo speciale di Corriere Salute il Prof. Claudio Tondo, responsabile dell'Unità di Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino, chiarisce come si riconosce questa aritmia e, soprattutto, spiega tutte le possibilità che la medicina oggi mette a disposizione per curarla.


Una web-app per capire i disturbi del ritmo

E, a proposito di disturbi del ritmo del cuore, il Centro Cardiologico Monzino ha messo nuovamente a disposizione del Corriere.it/salute la propria esclusiva collaborazione clinica per la realizzazione di una nuova web-app (dopo la felice esperienza della web-app sul dolore toracico), uno strumento interattivo che offre a tutti noi una panoramica generale sull'argomento. Per farci un’idea su possibili cause e relative cure, e per sensibilizzarci circa l'importanza di rivolgersi sempre al nostro medico.

La web-app, come già la precedente, è gratuita, sviluppata in otto lingue e in due diverse versioni: una per computer e tablet, e una per smartphone.

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