Procedure ablative nella FA parossistica: presentati all'ESC di Roma i risultati del “Fire and Ice”
È il primo multicentrico randomizzato a confrontare due metodiche ablative, con “cryoballoon” di II generazione e con catetere a radio frequenza.
Sono stati presentati al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), che si è concluso a Roma mercoledì 31 agosto, i risultati dello studio clinico “FIRE AND ICE” sull’efficacia della crioablazione nei pazienti con fibrillazione atriale parossistica.
Si tratta di un ampio studio di non inferiorità, condotto in 16 Centri europei, per confrontare (per la prima volta in modo randomizzato e controllato) 378 pazienti assegnati al trattamento con cryoballoon, e 384 pazienti randomizzati per l’ablazione in radiofrequenza punto-a-punto delle lesioni. I dati erano stati annunciati nell'aprile scorso durante l’American Cardiology Congress a Chicago, e pubblicati sul New England Journal of Medicine.1
Il trattamento della fibrillazione atriale parossistica refrattaria con ablazione transcatetere risponde a una raccomandazione di livello A del più recente Consensus statement, 2 e l'isolamento delle vene polmonari ne costituisce l'approccio standard. L’attuale gold-standard richiede l’applicazione punto-a-punto di energia in radiofrequenza, che induce necrosi cellulare mediante riscaldamento dei tessuti. Un'altra metodica utilizza invece energia criogenica, applicata single-step con un palloncino a temperatura inferiore allo zero, che induce la necrosi mediante congelamento.
Metodica di ablazione con cryoballoon.
Metodica di ablazione con catetere a radiofrequenza.
Secondo le conclusioni dello studio, l’ablazione con cryoballoon di seconda generazione rappresenta un’opzione di trattamento sicura, efficace e semplice della fibrillazione atriale parossistica refrattaria, se confrontata con l’ablazione con catetere a radiofrequenza. La tecnica con cryoballoon ha anche evidenziato un miglioramento nell’isolamento long-term delle vene polmonari, che può essere verosimilmente attribuibile alla capacità di produrre un’ablazione circonferenziale estesa.
Considerato che circa la metà dei pazienti con diagnosi di fibrillazione atriale parossistica risulta resistente alla terapia farmacologica, lo studio ‘Fire and Ice’ potrebbe avere un importante effetto nel consentire un approccio più rapido e semplificato a un trattamento efficace e sicuro di questa popolazione largamente non trattata. L’ablazione in radiofrequenza è, in effetti, un approccio complesso, che necessita di un addestramento specifico degli operatori. Di contro, la tecnica cryoballoon ha tempi procedurali totali inferiori, anche se richiede una guida fluoroscopica più lunga per posizionare correttamente il catetere a palloncino.
L'ablazione con cryoballoon è stata impiegata tra l'altro come parte di un approccio combinato, con ablazione e chiusura dell'auricola sinistra, in pazienti ad alto rischio trombotico e controindicazioni alla profilassi anticoagulante. Nello specifico, questa metodica è stata oggetto di un altro studio, condotto dal Monzino e pubblicato di recente su Europace.3
Riferimenti bibliografici
- Kuck KH, Brugada J, Fürnkranz A, Metzner A, Ouyang F, Chun KR, Elvan A, Arentz T, Bestehorn K, Pocock SJ, Albenque JP, Tondo C; FIRE AND ICE Investigators. Cryoballoon or Radiofrequency Ablation for Paroxysmal Atrial Fibrillation. N Engl J Med. 2016 Apr 4. [Epub ahead of print] Vai all'abstract
- Calkins H et al. Heart Rhythm 2012;9:632-696. e21.
- Fassini G, Conti S, Moltrasio M, Maltagliati A, Tundo F, Riva S, Dello Russo A, Casella M, Majocchi B, Zucchetti M, Russo E, Marino V, Pepi M, Tondo C. Concomitant cryoballoon ablation and percutaneous closure of left atrial appendage in patients with atrial fibrillation. Europace. 2016 Jul 11. pii: euw007. [Epub ahead of print] Vai all'abstract