Nuove linee guida ESA/EACI sull’imaging multimodale nelle patologie dell’aorta toracica
Tra gli autori del documento, il Coordinatore dell’Area Imaging Cardiovascolare del Monzino
4
Febbraio
Feb
2015
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10 years ago
La gestione ottimale delle numerose patologie aortiche dipende in buona parte da un utilizzo appropriato delle diverse modalità di imaging oggi disponibili, in particolare ecocardiografia, TAC e RM, e in misura minore aortografia invasiva. In effetti, i notevoli progressi compiuti nelle tecniche di diagnostica per immagini hanno significativamente aumentato la nostra comprensione delle malattie dell'aorta toracica.
A determinare le indicazioni di ciascuna metodica concorrono, caso per caso, la disponibilità dell’apparecchiatura e dell’operatore, il rapporto costi/benefici e il valore aggiunto specifico di ogni tecnica. L’eco transtoracica è tuttora la tecnica più utilizzata nella pratica clinica per la valutazione della radice aortica e del tratto visibile dell’aorta ascendente. La TC ha invece il vantaggio di consentire una valutazione ad alta risoluzione dell'intera aorta e un'eccellente precisione nelle misurazioni. D’altro canto, la RM offre eccellenti informazioni morfologiche e dinamiche dell'aorta senza esposizione alle radiazioni, anche se nella pratica clinica non è sempre disponibile o fattibile (specie in urgenza).
Nuovi, attesi progressi tecnologici consentiranno un ulteriore miglioramento nella definizione delle proprietà biomeccaniche della parete dell'aorta malata, che verosimilmente influenzeranno la prognosi e la gestione dei pazienti con patologie aortiche. Ma la chiave resta la multimodalità.
“Il focus del documento elaborato da ASE e EACVI è centrato sul ruolo fondamentale delle principali tecniche di imaging non invasive, perché la conoscenza di tutte le modalità disponibili è cruciale per una corretta valutazione e gestione di patologie potenzialmente lifethreatening come quelle aortiche, – commenta Mauro Pepi, Coordinatore Area Imaging Cardiovascolare. – Da questo punto di vista, la multimodalità, il collegamento tra tutte le tecnologie disponibili, è la base della vera appropriatezza. Il Monzino, in quanto Centro a elevata specializzazione, può oggi contare su numerosi specialisti in condizione di padroneggiare tutte le tecniche e di scegliere quali impiegare nello specifico. Avere la reale possibilità di una scelta multimodale consente di indirizzarci sul test più rapido e più efficace nella singola situazione, senza sottoporre i pazienti a un’intera batteria di test in modo a volte inappropriato”.
Fonte:
Goldstein SA, Evangelista A, Abbara S, Arai A, Asch FM, Badano LP, Bolen MA, Connolly HM, Cuéllar-Calàbria H, Czerny M, Devereux RB, Erbel RA, Fattori R, Isselbacher EM, Lindsay JM, McCulloch M, Michelena HI, Nienaber CA, Oh JK, Pepi M, Taylor AJ, Weinsaft JW, Zamorano JL; Contributing Editors, Dietz H, Eagle K, Elefteriades J, Jondeau G, Rousseau H, Schepens M. Multimodality imaging of diseases of the thoracic aorta in adults: from the american society of echocardiography and the European association of cardiovascular imaging: endorsed by the society of cardiovascular computed tomography and society for cardiovascular magnetic resonance. J Am Soc Echocardiogr 2015;28:119-182.
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A determinare le indicazioni di ciascuna metodica concorrono, caso per caso, la disponibilità dell’apparecchiatura e dell’operatore, il rapporto costi/benefici e il valore aggiunto specifico di ogni tecnica. L’eco transtoracica è tuttora la tecnica più utilizzata nella pratica clinica per la valutazione della radice aortica e del tratto visibile dell’aorta ascendente. La TC ha invece il vantaggio di consentire una valutazione ad alta risoluzione dell'intera aorta e un'eccellente precisione nelle misurazioni. D’altro canto, la RM offre eccellenti informazioni morfologiche e dinamiche dell'aorta senza esposizione alle radiazioni, anche se nella pratica clinica non è sempre disponibile o fattibile (specie in urgenza).
Nuovi, attesi progressi tecnologici consentiranno un ulteriore miglioramento nella definizione delle proprietà biomeccaniche della parete dell'aorta malata, che verosimilmente influenzeranno la prognosi e la gestione dei pazienti con patologie aortiche. Ma la chiave resta la multimodalità.
“Il focus del documento elaborato da ASE e EACVI è centrato sul ruolo fondamentale delle principali tecniche di imaging non invasive, perché la conoscenza di tutte le modalità disponibili è cruciale per una corretta valutazione e gestione di patologie potenzialmente lifethreatening come quelle aortiche, – commenta Mauro Pepi, Coordinatore Area Imaging Cardiovascolare. – Da questo punto di vista, la multimodalità, il collegamento tra tutte le tecnologie disponibili, è la base della vera appropriatezza. Il Monzino, in quanto Centro a elevata specializzazione, può oggi contare su numerosi specialisti in condizione di padroneggiare tutte le tecniche e di scegliere quali impiegare nello specifico. Avere la reale possibilità di una scelta multimodale consente di indirizzarci sul test più rapido e più efficace nella singola situazione, senza sottoporre i pazienti a un’intera batteria di test in modo a volte inappropriato”.
Fonte:
Goldstein SA, Evangelista A, Abbara S, Arai A, Asch FM, Badano LP, Bolen MA, Connolly HM, Cuéllar-Calàbria H, Czerny M, Devereux RB, Erbel RA, Fattori R, Isselbacher EM, Lindsay JM, McCulloch M, Michelena HI, Nienaber CA, Oh JK, Pepi M, Taylor AJ, Weinsaft JW, Zamorano JL; Contributing Editors, Dietz H, Eagle K, Elefteriades J, Jondeau G, Rousseau H, Schepens M. Multimodality imaging of diseases of the thoracic aorta in adults: from the american society of echocardiography and the European association of cardiovascular imaging: endorsed by the society of cardiovascular computed tomography and society for cardiovascular magnetic resonance. J Am Soc Echocardiogr 2015;28:119-182.
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