Alla scoperta di nuovi indicatori di rischio cardiovascolare: le arterie tiroidee inferiori

Uno studio innovativo condotto dal Centro Cardiologico Monzino apre nuove prospettive nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. L'attenzione si concentra sulle arterie tiroidee inferiori, la cui occlusione, o anche un’iniziale atrofia, potrebbe rivelarsi un nuovo, importante indicatore di rischio per la malattia coronarica. Le malattie cardiovascolari, tra cui in particolare la malattia coronarica, rappresentano un problema rilevante per la salute pubblica. Identificare nuovi indicatori di rischio è fondamentale per ottimizzare il riconoscimento dei soggetti a rischio particolarmente elevato che, meglio di altri, potrebbero beneficiare di attività di prevenzione più accurate e di trattamenti farmacologici più aggressivi. Alla base della malattia coronarica c’è l’aterotrombosi (AT), una condizione sistemica determinata da fattori di rischio vascolare (VRF) di origine sia esterna (es. ambientali) che interna (es. ipercolesterolemia, ipertensione, diabete).

L'AT non colpisce solo le arterie coronarie: coinvolge spesso anche altri distretti arteriosi. Uno studio precedente condotto presso il Centro Cardiologico Monzino su 5.553 pazienti ambulatoriali ha evidenziato interessanti associazioni tra le anomalie a carico di una o entrambe le arterie tiroidee inferiori (ITA) rilevabili mediante ultrasonografia e una serie di fattori indicativi di aumentato rischio cardiovascolare. L’analisi ultrasonografica delle ITA ha pertanto la potenzialità di fornire nuove informazioni utili alla valutazione del rischio cardiovascolare, aggiungendo un valore predittivo alla rilevazione ultrasonografica dell'aterosclerosi effettuata nelle carotidi extracraniche e negli arti inferiori. Questo è un aspetto che potrebbe avere importanti ricadute sulla pratica clinica, in quanto l’AT si manifesta solitamente più tardi in queste zone rispetto ad altri distretti arteriosi come le coronarie, probabilmente a causa di differenze nello sviluppo embrionale, nel diametro dei vasi, nell'emodinamica o nella suscettibilità locale ai VRF. Ciò limita il loro valore predittivo per la malattia coronarica, soprattutto nei soggetti più giovani. Pertanto, individuare un distretto arterioso alternativo o aggiuntivo più strettamente associato alla malattia coronarica è un obiettivo prioritario nella prevenzione cardiovascolare primaria. Il nuovo progetto di ricerca avviato dal Centro Cardiologico Monzino, che ha come obiettivo quello di approfondire la relazione tra le arterie tiroidee inferiori e il rischio cardiovascolare, si svolgerà in collaborazione con il consorzio che ha condotto lo studio IMPROVE, un progetto finanziato dalla EU che ha seguito una vasta coorte europea composta da 3.703 partecipanti per una media di 10 anni.

Il nuovo progetto sfrutterà le scansioni ultrasonografiche e i campioni biologici conservati nella biobanca dello studio IMPROVE per indagare le possibili associazioni tra le anomalie ultrasonografiche a carico delle ITA da un lato, e i fattori di rischio vascolare tradizionali, l'aterosclerosi subclinica, le varianti genetiche associate alle malattie cardiovascolari, le variabili legate all'infiammazione di basso grado e i marcatori di emostasi dall’altro. Ancora più importante sarà la possibilità di valutare anche la capacità delle anomalie delle ITA nel predire gli eventi cardiovascolari. I risultati di questo studio potrebbero portare a importanti sviluppi nella valutazione del rischio cardiovascolare. Se le anomalie ultrasonografiche a carico delle ITA risultassero predittive di aumentato rischio cardiovascolare e migliorassero effettivamente la stratificazione del rischio, ciò potrebbe avere un impatto significativo sulla prevenzione e sul trattamento delle malattie cardiovascolari.


Dettaglio finanziamento

Progetto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 6 - Componente 2 Investimento 2.1 Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU (PNRR-MAD-2022-12375721 - Cup Master: B13C22003720008).


Soggetto Attuatore del Progetto di Ricerca

Centro Cardiologico Monzino IRCCS Prof. Damiano Baldassarre


Unità Operative Partecipanti

Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II (Napoli) DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E CHIRURGIA