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Il digitale aiuta la prevenzione cardiovascolare?

Il video della Tavola rotonda promossa dal Monzino nel quadro della Milano Heart Week 2019.

22 Ottobre Ott 2019 0000 5 years ago
  • Damiano Baldassarre

La medicina è sempre più “digital”, per rendere più mirate l’assistenza e le cure. Partendo da questo assunto, si è tenuto sabato 21 settembre 2019, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano, – nell’ambito della Settimana per il cuore organizzata dal Centro Cardiologico Monzino, – una tavola rotonda dal titolo “Prevenzione Digitale”. Un incontro per gli appassionati del mondo digital sul futuro delle innovazioni nella prevenzione cardiovascolare digitale, con la presenza di alcuni dei massimi esperti di questo settore, che hanno dato vita a uno stimolante dibattito.

Le tecnologie digitali, è stato detto, aiuteranno anche la prevenzione a diventare “di precisione”. “La digitalizzazione, – ricorda il Prof. Damiano Baldassarre, Responsabile dell’Unità di Unità di Ricerca per lo studio della morfologia e della funzione arteriosa del Monzino, – è la vera forza trainante dell’innovazione in Sanità".

Tutte le tecnologie digitali, a partire dalle più semplici come gli smartphone, possono rappresentare un vero volano di prevenzione cardiovascolare. Infatti, uno dei limiti attuali alla prevenzione in generale è costituito dalla relativa scarsità di risorse che vi sono destinate. Grazie al digitale, forse saremo in grado di ridurre i costi e, quindi, a rendere accessibili la prevenzione a una platea sempre più vasta di persone.

Damiano Baldassarre

E, come ha testimoniato il Prof. Enrico Caiani, del Politecnico di Milano, membro del ESC Digital Health Committee, anche la Cardiologia europea, con la Società europea di Cardiologia, ha ormai imboccato con decisione la strada verso il digitale.

Dal canto suo, il Centro Cardiologico Monzino ha già raccolto, da tempo, la sfida dell'innovazione digitale. Ora sta esplorando le potenzialità del digitale nell'ambito della prevenzione cardiovascolare di precisione. A questo scopo, è stato avviato un gruppo di lavoro della Direzione Scientifica proprio sulla Prevenzione digitale.

Il working group ha per obiettivo quello di elaborare progetti e studi per la prevenzione cardiovascolare di precisione, che integrino gli strumenti e le tecnologie digitali di comunicazione-relazione per raggiungere nuove categorie di persone “potenzialmente sane” o comunque non-pazienti del Monzino, individuando inoltre criteri e metodi di validazione degli strumenti e tecnologie digitali finalizzate alla prevenzione.


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Ma le persone, gli utenti della Sanità, sono pronti? "I cittadini italiani, – risponde il Prof. Emanuele Lettieri del Politecnico di Milano, Responsabile Scientifico Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità​, – sono assolutamente interessati a capire che cosa tecnologie quali i braccialetti elettronici, gli smartphone, le app, ma anche i tangible interface, Google home, Alexa, possano fare per la loro salute e per la prevenzione delle malattie. Ciò che manca sono i programmi sanitari che sfruttino queste tecnologie e che siano in grado di sostenere continuativamente i comportamenti virtuosi”.

La Sanità è cambiata, – conclude il Prof. Gianluca Polvani, Responsabile della seconda Cardiochirurgia e della Telemedicina del Monzino, – e prevede sempre più dei sistemi, le App, che permettono di ottenere informazioni che però, se non sono inserite in un percorso clinico, non servono a nulla".

Per essere così innovativi servono strutture interne adeguate ma anche e soprattutto un cambio di mentalità per approcciarsi a una Sanità diversa. Da questo punto di vista, il Centro Cardiologico Monzino IRCCS è sicuramente il migliore Istituto nazionale e tra i migliori europei in ambito cardiologico.

Gianluca Polvani

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