Le nuove frontiere della medicina rigenerativa cardiovascolare
Il prof. Giulio Pompilio, Vicedirettore scientifico del Monzino e Responsabile Unità di ricerca di Medicina rigenerativa, ricorda le metodologie di ricerca più avanzate per studiare, anche dal punto di vista dei modelli di ricerca, la degenerazione del cuore e del sistema vascolare.
La medicina rigenerativa è un ampio settore di ricerca, che investiga sui problemi legati alla degenerazione del sistema cardiovascolare, in parte legati anche all’invecchiamento.
"Abbiamo molti pazienti affetti dalla cosiddetta malattia coronarica, – spiega Giulio Pompilio, Vicedirettore scientifico del Monzino, Resp. Unità di ricerca di Medicina rigenerativa, – cioè pazienti che soffrono di insufficienza sanguigna al cuore, alcuni dei quali che non possono più essere trattati con le terapie convenzionali. La medicina rigenerativa si occupa di capire come, attraverso per esempio l’applicazione di terapie cellulari, si possano creare all’interno del cuore dei vasi sanguigni per vie alternative, senza ricorrere appunto alle tecniche convenzionali di bypass o di stenting".
Il Monzino è l’unico centro in Italia che ha ricevuto i permessi per utilizzare queste terapie sui pazienti. E questo non è poco. In secondo luogo è uno dei centri in Europa che hanno sviluppato le metodologie di ricerca più avanzate per studiare, anche dal punto di vista dei modelli di ricerca, la degenerazione del cuore e del sistema vascolare.
"Chi arriva qui, – continua il Prof. Pompilio, – ha una possibilità in più, perché, oltre alle tecniche tradizionali, quando abbiamo pazienti estremamente gravi (per esempio che soffrono di male anginoso che non può più essere curato) noi possiamo offrire una possibilità in più. E stiamo vedendo, dai nostri dati, che in molti di questi pazienti vi sono miglioramenti importanti".
Il Monzino è il migliore, perché per essere buoni medici, per fare della buona clinica, bisogna fare della buona ricerca.