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Cuore a rischio per chi soffre di disfunzione erettile

Il problema è che gli uomini non lo sanno

8 Giugno Giu 2018 0000 6 years ago

Tra disfunzione erettile e rischio cardiovascolare c’è un legame molto stretto. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Heart, gli uomini con problemi di erezione corrono maggiori rischi di sviluppare disturbi cardiovascolari nell’arco dei successivi quattro anni. Ma non è tutto, lo studio infatti dimostra anche il contrario: i pazienti cardiopatici hanno una probabilità del 46% più elevata di andare incontro a disturbi sessuali.

«Senza dubbio esiste un legame a doppio filo tra impotenza sessuale e rischio cardiovascolare. É dimostrato da tempo come ogni paziente con disturbi della funzione erettile dovrebbe essere considerato come un potenziale paziente cardiopatico sino a prova contraria» - dichiara Piero Montorsi, Responsabile dell’UO Cardiologia Invasiva 2 del Monzino. Se la difficoltà di erezione non ha un’origine di natura psicologica, potrebbe essere il primo segnale di una malattia iniziale delle coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore. I disturbi dell’erezione, infatti, sono spesso la manifestazione di un problema vascolare che si traduce nel non corretto afflusso sanguigno dalle arterie addominali al pene.

Si è osservato che chi soffre di disturbi dell’erezione spesso ha una malattia vascolare a uno stadio “subclinico”, vale a dire in una fase che non sviluppa ancora disturbi evidenti. L’impotenza sessuale dovrebbe essere dunque considerata dai cardiologi un campanello d'allarme e una spinta a indagare ulteriormente il sistema cardiovascolare.

Professor Piero Montorsi

Il problema è che gli uomini non sanno. Chi soffre di disturbi dell’erezione non parla in genere del proprio problema al medico di famiglia e ancora meno al cardiologo, impedendo quindi di riconoscere il rischio cardiovascolare. A loro volta, i medici di famiglia o i cardiologi raramente affrontano il discorso con il paziente. Il silenzio, però, è nemico della prevenzione.

Al Centro Cardiologico Monzino agli uomini con più di 40 anni che dichiarano un’attività sessuale indicativa di una possibile disfunzione erettile viene chiesto di compilare un questionario validato con lo scopo di confermare il problema e stimarne la gravità, così da poter intervenire con le opportune indagini e strategie di prevenzione.


Tutti gli approfondimenti sul tema in questa video intervista di Medicina e Informazione al Prof. Piero Montorsi: