Sport: i campanelli d’allarme per il cuore
Sono tre i segnali da non sottovalutare. E valgono per tutti, non solo per chi ha avuto un evento cardiaco in passato.
L’attività fisica è un alleato prezioso per la salute e l’allenamento, anche assiduo o intensivo, non causa problemi a un cuore sano. Ma se a livello cardiovascolare qualcosa non va, lo sforzo può evidenziare - o addirittura aggravare, talvolta - il problema.
Ci sono alcuni campanelli d’allarme che non devono essere sottovalutati da chi affronta un’attività fisica, anche a livello amatoriale. Sono tre e valgono per tutti, non solo chi ha avuto un evento cardiaco in passato.
Li spiega il professor Claudio Tondo, coordinatore dell'aritmologia del Monzino e responsabile di Monzino SPORT, intervistato da Nicoletta Carbone ai microfoni di Radio24
- Mancanza di fiato: all’inizio dell’attività è esperienza comune, ma se durante l’esecuzione di un esercizio svolto già numerose altre volte senza incontrare particolari difficoltà, ci accorgiamo che ripetutamente a un certo livello del nostro sforzo la mancanza di fiato si fa più importante dobbiamo fermarci e parlarne con il proprio medico
- Aumento improvviso della frequenza cardiaca: sappiamo bene che la frequenza cardiaca aumenta progressivamente durante l’attività fisica e decresce via via al termine dell’esercizio. Situazioni in cui la frequenza aumenta improvvisamente durante l’esercizio senza un particolare motivo apparente sono un’anomalia che deve essere approfondita. La sensazione che il cuore vada a mille o comunque in modo disordinato possono essere la spia di un’aritmia che insorge durante l’attività fisica
- Sensazione di dolore al centro del torace, eventualmente con anche irradiazioni al braccio sinistro, o dietro la schiena, che terminano al finire dell’esercizio possono segnalare un problema coronarico.
Per maggiori informazioni, ascolta l'intervista completa a questo link