Lo studio MANET
Emicrania con aura e forame ovale pervio (PFO) causale o incidentale: identificazione di biomarcatori per selezionare i pazienti che trarrebbero maggior beneficio dalla chiusura del PFO
L'emicrania con aura è una malattia neurologica con una prevalenza del 12-15% nella popolazione generale e la cui causa è multifattoriale. Diversi studi hanno descritto una forte relazione tra l'emicrania con aura e il Forame Ovale Pervio (PFO).
Il PFO è una condizione anatomica congenita molto frequente, che interessa un adulto su quattro, ed è dovuta ad una incompleta chiusura del setto che separa l’atrio destro dall’atrio sinistro. La condizione non è di per sé pericolosa, ma potrebbe permettere in alcune situazioni il passaggio di trombi dall’atrio destro a quello sinistro, e così verso il circolo cerebrale, favorendo l’insorgenza di ischemie ed elevando il rischio di ictus. Il difetto è trattato, solo in caso di presenza accertata di aumentato rischio trombotico, con farmaci antiaggreganti, come ad esempio l’aspirina, oppure con l’intervento transcatetere di chiusura del forame.
Gli studi osservazionali che hanno evidenziato in passato il legame tra PFO ed emicrania con aura hanno anche dimostrato che tale disturbo può essere significativamente ridotto dopo la chiusura transcatetere del PFO. L'emicrania, tuttavia, non è ancora elencata tra le indicazioni delle linee guida internazionali per la chiusura del PFO perché altri studi che hanno valutato il beneficio della chiusura del PFO hanno dato risultati negativi, suggerendo fortemente che il PFO può essere causale o incidentale all'emicrania.
Nello sforzo di progredire sempre più verso una medicina personalizzata, i biomarcatori in grado di differenziare le due condizioni diventano essenziali per fornire ai medici gli strumenti per selezionare a priori i pazienti che beneficerebbero maggiormente della chiusura del PFO. A questo proposito, in un recente studio abbiamo dimostrato che i pazienti con emicrania con aura sono caratterizzati da un fenotipo piastrinico procoagulante sostenuto da un alterato stress ossidativo sistemico.
Sulla base di questo razionale, il presente progetto si propone di estendere questa scoperta valutando se uno specifico fenotipo protrombotico piastrinico sia in grado di distinguere i pazienti emicranici con sintomi correlati al PFO da quelli con PFO incidentale. Lo studio esplorerà anche ulteriori caratteristiche distintive del PFO causale e incidentale applicando un approccio metabolomico nel tentativo di evidenziare i biomarcatori che possano aiutare nella selezione accurata dei pazienti per la chiusura del PFO. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo progettato una ricerca multidisciplinare sfruttando le competenze di gruppi di ricerca di quattro istituzioni italiane con consolidata esperienza di alto livello in campi complementari e fortemente interconnessi.
Dettagli del finanziamento
Progetto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 6 - Componente 2 Investimento 2.1 Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU (PNRR-MAD-2022-12376277 - Cup Master: B43C22001110008).
Soggetto Attuatore del Progetto di Ricerca
Centro Cardiologico Monzino IRCCS – Dott.ssa Daniela Trabattoni, Responsabile dell'Unità Operativa Cardiologia Interventistica Coronarica e Difetti Cardiaci, e Prof.ssa Marina Camera, Responsabile dell'Unità di Ricerca Biologia cellulare e molecolare cardiovascolare.
Unità Operative Partecipanti
IRCCS Policlinico San Donato (Milano) – Unità di Cardiologia Pediatrica e dei Congeniti Adulti
Università degli Studi di Cagliari – Dipartimento di Scienze chirurgiche
Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II (Napoli) – U.O.C. di Cardiologia e Emodinamica