Infarto, scompenso, by-pass: quando entra in gioco la riabilitazione cardiologica
Il punto con il Dottor Palermo. Focus sulla riabilitazione digitale
I pazienti che hanno avuto eventi cardiovascolari acuti (infarto miocardico o scompenso cardiaco), che si sono sottoposti a interventi di cardiochirurgia (by-pass aorto-coronarico o sostituzione valvolare) oppure che hanno avuto una degenza in ospedale che si è protratta per lungo tempo trovano nella riabilitazione cardiologica un'efficace opportunità per recuperare in modo graduale e corretto le condizioni di benessere e salute. La riabilitazione si compone in più punti, tra cui “l’esercizio fisico” personalizzato per recuperare il decondizionamento fisico e muscolare, e “l’educazione sanitaria” volta a fare luce sui principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, nonché fornire consigli e strategie per impostare un corretto stile di vita.
Gli interventi di riabilitazione cardiologica si sono sempre svolti in presenza negli ospedali o nei centri specializzati.
La possibilità di utilizzare strumenti di tecnologia digitale di monitoraggio e controllo “indossabili” applicati alle scienze mediche sta cambiando il panorama dell’approccio terapeutico anche alle fasce di pazienti più fragili, limitando così il loro l’accesso alle strutture ospedaliere.
In quest’ottica, l’American Heart Association (AHA) ha recentemente pubblicato su Circulation un documento con l‘obiettivo di fornire un aiuto e una guida allo sviluppo e all’implementazione di interventi di riabilitazione cardiologica (RC) realizzati in forma digitale, capaci di raggiungere i pazienti in qualsiasi luogo, mantenendoli collegati e consentendo loro una programmazione dei trattamenti più flessibile.
Sul tema è intervenuto il Dottor Pietro Palermo, Responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione cardiologica del Monzino, sul Corriere della Sera.
L’articolo completo è disponibile qui.