Tecnica rivoluzionaria per il trattamento della fibrillazione atriale
Si chiama “elettroporazione”, il Monzino è tra i primi centri a introdurla.
Il Centro Cardiologico Monzino è tra i primi ospedali italiani a impiegare l’elettroporazione, una tecnica di ablazione non termica per il trattamento della fibrillazione atriale parossistica. I primi interventi sono già stati eseguiti dall’équipe del Professor Tondo con risultati estremamente positivi e incoraggianti.
La fibrillazione atriale e il rischio trombo embolico
La fibrillazione atriale è uno dei disturbi più frequenti del ritmo cardiaco. Colpisce in particolare gli anziani, con percentuali che vanno dall’1,3% sotto i 65 anni al 9-10% sopra i 76 anni, ed è responsabile del 20% degli ictus ischemici. Per chi soffre di fibrillazione atriale, infatti, il rischio di ictus è di 3-5 volte superiore rispetto alle persone con ritmo cardiaco regolare.
I trattamenti per la fibrillazione atriale
I primi trattamenti per controllare la fibrillazione atriale sono in genere farmacologici e, laddove la terapia antiaritmica sia inefficace, si deve ricorrere all’ablazione cardiaca. Questa tecnica viene eseguita per via transcatetere, vale a dire senza intervento chirurgico, ed è finalizzata a cicatrizzare, e quindi rendere “inoffensivo”, il tessuto che causa il battito anomalo o lo diffonde.
La procedura di ablazione cardiaca
Attualmente tutte le procedure di ablazione cardiaca per il trattamento delle aritmie sono termiche, comprese la radiofrequenza e la crioablazione. Nonostante l’evoluzione e i notevoli miglioramenti delle tecniche nel tempo, queste forme di erogazione di energia possono tuttavia provocare danni termici collaterali ai tessuti vicini alla zona bersaglio.
La nuova tecnica, una rivoluzione
Il nuovo sistema di ablazione a campo pulsato (o elettroporazione), diversamente dalle tecniche di ablazione impiegate fino ad ora, si basa su campi elettrici pulsati, che non determinano effetti termici sui tessuti interessati e agiscono esclusivamente sulle cellule bersaglio (cardiomiociti); si caratterizza dunque da un’elevata selettività dei tessuti e salvaguarda interamente le aree di tessuto cardiaco non coinvolto nell’ablazione, con livelli di protezione e sicurezza inimmaginabili prima d’ora. «Ancora una volta il Centro Cardiologico Monzino si colloca in prima linea per quanto riguarda l’utilizzo dell’evoluzione tecnologica. L’elettroporazione, infatti - dichiara il Professor Claudio Tondo, Direttore del Dipartimento di Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino - rappresenta sicuramente la prima rivoluzione nell’ambito dell’elettrofisiologia dopo decenni di radiofrequenza e crio-ablazione. La nostra prima esperienza nell’utilizzo di questa tecnica è estremamente positiva e ci offre la grande opportunità di disporre finalmente di una tecnologia che possa aiutarci ad avere percentuali di successo procedurale più elevate, soprattutto nelle forme di complesse di fibrillazione atriale» - conclude.