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Fibrillazione atriale: al Monzino intervento in diretta con gli USA

Mostrate nuove metodiche per ridurre il rischio di emobolie e ictus

13 Gennaio Gen 2017 0000 8 years ago

Anche quest’anno l’Atrial Fibrillation Symposium, uno dei più importanti appuntamenti internazionali sulla fibrillazione atriale che si svolge in Florida (Stati Uniti) dal 12 al 14 gennaio, ha scelto il Monzino per mostrare in diretta due procedure d’avanguardia nel trattamento del più diffuso disturbo del ritmo cardiaco. Specialisti di tutto il mondo riuniti negli Stati Uniti saranno collegati via satellite con le sale di elettrofisiologia del Monzino, dove l’équipe guidata dal Prof. Claudio Tondo, responsabile dell’Unità Operativa di Aritmologia, eseguirà due diversi interventi di chiusura dell’auricola sinistra del cuore.

L'équipe del Prof. Claudio Tondo

«Al Monzino eseguiamo da alcuni anni la chiusura dell’auricola sinistra del cuore, una procedura interventistica che ha evidenziato risultati molto incoraggianti in termini di sicurezza e di efficacia» -dichiara Claudio Tondo - «Al Monzino la proponiamo ai pazienti che soffrono di fibrillazione atriale in cui la terapia con farmaci anticoagulanti non risulta efficace, o genera complicanze emorragiche».

La fibrillazione atriale è infatti un disturbo del ritmo cardiaco che espone chi ne soffre a un maggior rischio di formazione di coaguli nel sangue. Questi, entrando in circolo, rischiano di occludere un’arteria provocando le cosiddette “embolie arteriose periferiche” oppure, quando l’arteria è in corrispondenza del cervello, possono causare un ictus. Per contrastare il rischio di ictus in chi è colpito da fibrillazione atriale cronica è necessario sottoporre i pazienti a una terapia anticoagulante permanente, ma non sempre è possibile. È una cura infatti che, seppur di provata efficacia, comporta un certo rischio di emorragie, pertanto chi soffre di ulcera, per esempio, o di emorragie non può assumere questo tipo di farmaci.

Accade così che un paziente su tre con indicazione alla terapia anticoagulante si ritrova costretto a sospendere la cura. In tutti questi casi l’intervento di chiusura dell’auricola sinistra con una mini protesi che assolve la funzione di “tappo”, rappresenta un’importante possibilità terapeutica per eliminare il rischio di embolia o di ictus. È infatti proprio nell’auricola sinistra, una piccola appendice in comunicazione con l’atrio sinistro del cuore, che tendono a formarsi i coaguli di sangue: chiudendola, si "mette al sicuro" il luogo in cui il trombo ha origine.

Le nuove metodiche di questo intervento, che oggi mostriamo in diretta ai colleghi internazionali, si presentano ancor più sicure per il paziente e di più veloce esecuzione per l’operatore grazie all’utilizzo di un dispositivo che offre il vantaggio di poter essere applicato con maggiore semplicità.

Claudio Tondo