Unità complessa di cardiochirurgia mininvasiva ed endoscopica
L’Unità Complessa di Cardiochirurgia mininvasiva ed endoscopica è dedicata al trattamento delle patologie cardiovascolari dell’adulto con le tecniche mininvasive più avanzate. Tali metodiche, quando applicabili, permettono di intervenire sul cuore con un’invasività ridotta al minimo, e dunque meno traumatismi per il paziente.
L’Unità, in particolare, è un riferimento per la chirurgia riparativa della valvola mitrale, aortica e tricuspidale in “endoscopia cardiaca”, una tecnica mininvasiva eseguita interamente in videotoracoscopia, che rappresenta attualmente l’ultima frontiera della mininvasività.
L’équipe dell’Unità complessa di cardiochirurgia mininvasiva ed endoscopica, ha un’elevata specializzazione nella cardiochirurgia mininvasiva videotoracoscopica, che richiede l’utilizzo di telecamere endoscopiche 3D e una speciale strumentazione per operare nel torace e nelle cavità cardiache con massima precisione, attraverso piccole incisioni.
Per saperne di più sulla chirurgia mininvasiva toracoscopica (endoscopia cardiaca) di seguito sono disponibili le risposte alle domande più frequenti.
LE RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI
Con l’endoscopia cardiaca il paziente viene operato senza praticare la “sternotomia”, vale a dire la classica incisione chirurgica, ma con un taglio di circa tre o quattro centimetri in cui viene introdotta una videocamera endoscopica, che raggiunge il cuore e ne permette una visione completa e dettagliata. Una volta impiantata la circolazione extracorporea, il chirurgo opera utilizzando specifici strumenti endoscopici che consentono di intervenire sul cuore con una invasività minima.
Si tratta di un modo nuovo di operare: il chirurgo, infatti, lavora direttamente sul cuore non più guardando all’interno del torace - sarebbe impossibile data la ridotta dimensione dell’incisione - ma sullo schermo collegato alla videocamera, che restituisce una visione del cuore estremamente ingrandita e particolareggiata, rendendo possibile gesti chirurgici precisi e mirati.
Questa tecnica comporta vantaggi significativi per il paziente: permette una significativa riduzione del trauma chirurgico e del dolore, un’inferiore incidenza di infezioni, una degenza ospedaliera più breve e un recupero post operatorio più rapido. Inoltre, le ridotte dimensioni del taglio chirurgico offrono un miglior risultato estetico.
L’incisione chirurgica generalmente viene praticata sul contorno dell’areola del capezzolo negli uomini, oppure sotto il seno nelle donne, risultando così poco visibile.
La chirurgia mininvasiva videotoracoscopica permette di trattare innanzitutto le patologie della valvola mitrale, aortica e tricuspide, anche nei casi più complessi. Con questo approccio chirurgico è possibile inoltre asportare tumori cardiaci, correggere alcuni difetti congeniti e disturbi del ritmo cardiaco come la fibrillazione atriale.
Non esistono controindicazioni assolute all’applicazione dell’endoscopia cardiaca, ma alcune controindicazioni particolari relative a certe condizioni fisiche o cliniche del paziente. Per esempio questo tipo di chirurgia non è indicata per le persone che hanno già eseguito interventi di cardiochirurgia in passato o che soffrono di importanti patologie polmonari o della cassa toracica. In presenza di queste condizioni, si procede con una valutazione specifica approfondita, per stimare, caso per caso, rischi e benefici dell’intervento.
Con questa metodologia di accesso, il dottor Al Jaber ha eseguito presso il Monzino oltre 150 procedure di plastiche valvolari mitraliche, tricuspidali e asportazioni di masse cardiache. Il Dottore ha una casistica personale di circa 1.000 casi trattati con questa metodica.