Cosa succede al cuore con l'età
E, soprattutto, cosa fare per tenerlo sotto controllo
Grazie ai progressi della ricerca, negli ultimi quarant’anni la durata media della vita nei Paesi occidentali è aumentata di circa dieci anni. Il vero obiettivo della scienza e della medicina, tuttavia, non è tanto quello di aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni. E perché la longevità guadagnata sia vissuta al meglio, la prima cosa da non trascurare è il nostro cuore.
Le malattie cardiovascolari infatti rappresentano purtroppo la più frequente causa di malattia e mortalità nei paesi sviluppati. Ma cosa accade al cuore con il passare del tempo? Lo ha spiegato il Professor Cesare Fiorentini, Direttore Sviluppo Area Clinica del Monzino, sul quotidiano "La Provincia".
Le conseguenze dell'età sul cuore
L’età determina una serie di modifiche al nostro organismo anche a livello vascolare. Innanzitutto l’irrigidimento delle arterie, che causa un aumento della pressione arteriosa e può favorire la formazione di placche aterosclerotiche, che possono portare a manifestazioni cliniche severe, come per esempio l’infarto miocardico.
Un’altra conseguenza dell’età sul cuore è l’invecchiamento con fibrosi del tessuto che trasmette l’impulso elettrico del battito e ciò può portare nei casi più gravi all’arresto cardiaco per assenza di contrazione. È uno dei problemi più frequenti a cui da molti anni abbiamo rimediato grazie all’impiego dei pacemaker, oggi sempre più piccoli e facili da impiantare. Ma anche il muscolo cardiaco stesso risente dell’invecchiamento: col tempo diventa meno elastico, determinando la difficoltà del cuore a riempirsi del sangue e a diffonderlo, a sua volta, agli organi periferici portando allo scompenso cardiaco, una condizione frequente con l’avanzare dell’età.
Cosa si può fare
Fortunatamente però abbiamo anche molteplici mezzi per contrastare tutte queste problematiche. Oltre alla visita del medico o del cardiologo - mai trascurarla! - aiuti fondamentali vengono anche da esami semplici ma utilissimi come l’ecocardiogramma che, in mano esperta, permette di valutare la presenza e la gravità di eventuali anomalie. Così come un eco-doppler ben eseguito è in grado di dimostrare la rigidità delle arterie, o un elettrocardiogramma fornisce informazioni preziose sull’attività elettrica del nostro cuore.
Le regole d'oro della prevenzione
Infine non dobbiamo mai dimenticare le regole chiave della prevenzione cardiovascolare, perchè vivere più a lungo e in salute non dipende solo dai nostri geni, ma anche dalle nostre scelte quotidiane.
Ecco quelle che fanno la differenza:
- non fumare
- praticare un’attività fisica leggera ma regolare (bastano 30 minuti di camminata al giorno)
- tenere il peso sotto controllo
- adottare un’alimentazione che privilegi verdure, pesce e carni bianche
- non eccedere con l'alcol
- misurare regolarmente la pressione
- eseguire, su indicazione del proprio medico, esami del sangue per monitorare glicemia, azotemia, colesterolo, elettroliti
- eventualmente anche esami delle urine, sempre su indicazione del proprio medico, con dosaggio proteico
Di seguito l'articolo pubblicato su "La Provincia" di martedì 31/10